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PROROGATE SINO AL 31 DICEMBRE 2024 LE CONCESSIONI BALNEARI. ORA E' UFFICIALE!


Sono stati approvati nella serata di ieri e dopo le paure sullo stralcio della norma, tutti e quattro gli emendamenti al decreto milleproroghe sulle concessioni balneari, che da questo momento, ufficialmente ne prolungano la validità di un’altro anno ed impediscono così ai comuni di emettere nuovi bandi per ulteriori 5 mesi.


Dopo una trattativa estenuante con la sospensione dei lavori in aula per piu di un’ ora infatti, le forze di maggioranza Fratelli d’italia, Lega e forza italia hanno avuto la meglio sulla possibile opposizione della ragioneria dello stato, smentita successivamente da una nota del ministero dell’economia che si è conclusa con il voto favorevole all’ emendamento e che allunga la validità delle concessioni per un intero anno.

Sono passati anche gli altri due emendamenti che slittano quindi di cinque mesi il termine per la mappatura delle concessioni balneari, da fine febbraio a fine luglio, e consentono il mantenimento delle strutture balneari rimovibili fino al 31 dicembre 2023.

La proroga di un anno delle concessioni balneari quindi è da questo momento ufficialmente approvata dal senato della repubblica senza possibilità di modifiche alla camera.

Il governo a gia tenuto a precisare che mercoledì prossimo, al secondo passaggio in aula arriverà la fiducia che blinderà inequivocabilmente il testo gia approvato .

Questa la motivazione ufficiale: Effettuare una nuova mappatura del demanio marittimo per verificare «la sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile», e istituire un tavolo tecnico tra i ministeri e associazioni di categoria per concordare i contenuti della riforma avviata dal precedente governo Draghi con la legge sulla concorrenza che per la prima volta in Italia ha voluto introdurre la riassegnazione dei titoli tramite gare pubbliche.


Ovviamente trattasi ancora una volta di una situazione temporanea che non pone fine al problema e finché la riforma non sarà completata, il settore balneare continuerà a trovarsi in una fase di incertezza nella quale le principali vittime sono ad oggi le decine di aziende dell’indotto (ovvero i produttori di lettini, materassini, daybed e arredi balneari in genere) che stanno subendo un blocco totale degli investimenti. La speranza comune nel settore è quindi che questa proroga sia una misura effettiva per prendersi il tempo necessario al fine di uscire definitivamente dalla situazione di incertezza in corso da troppi anni.


D'altronde sono ancora pochi i mesi di insediamento del nuovo governo a guida Fratelli d’italia, capitanato dal primo ministro Giorgia Meloni, perché si potesse pensare di completare la riforma introdotta dalla legge sulla concorrenza dettata dal governo Draghi – oltre al fatto che, almeno nelle dichiarazioni politiche, l’attuale premier ha sempre dichiarato di avere idee diverse sul futuro delle coste italiane quindi delle concessioni balneari.


Dal punto di vista prettamente politico il rinvio al 2024 è stato giustificato dalla necessità di effettuare una più recente mappatura del demanio marittimo italiano per verificare la effettiva quantità di spiagge in concessione distinguendola invece da quelle dei litorali ancora liberi e in possibile concessione futura per poter quindi avviare a nuove imprese. La promessa della maggioranza è che in questi dodici mesi si riesca a mappare e tracciare tali zone per dimostrare all’Europa la possibilità di garantire la concorrenza attraverso una duplice corsia, ovvero mettendo subito a gara le spiagge libere e non le nuove concessioni. Alla luce quindi dell’approvazione ufficiale della proroga, occorrerà attendere per poter capire come intenderà agire l’attuale governo per mantenere questo impegno. A dimostrare questa intenzione, l’altro emendamento che ha ottenuto il voto favorevole è quello che fa slittare di cinque mesi – dal 27 febbraio al 27 luglio – il termine per approvare il primo decreto della legge sulla concorrenza, dedicato alla mappatura delle concessioni. Inoltre, fino ad allora, alle amministrazioni comunali sarà proibito indire qualsiasi tipo di bando per assegnare nuove concessioni balneari. L’ultimo emendamento che ha ottenuto l’approvazione del Senato è infine quello che consente di mantenere le strutture amovibili degli stabilimenti balneari fino al 31 dicembre 2023, senza l’obbligo di smontarli per l’inverno

Ritenevamo che questa notizia andasse in qualche modo divulgata proprio in considerazione al fatto che è da ormai troppo tempo che i gestori degli stabilimenti balneari interessati si trovino in una situazione di stallo e dove la spinta a ammodernamenti ed investimenti nel settore debba essere supportata da certezze.

Per far fronte almeno parzialmente alla questione, noi di Arketicom abbiamo qualche consiglio da darvi, nel caso in cui si voglia affrontare, con placido ottimismo il problema (augurandoci ovviamente che esso possa prima o poi risolversi in maniera definitiva e positiva per tutti, e per il futuro delle nostre coste e delle tante aziende per lo più a gestione familiare coinvolte), e che possa incentivare ed essere uno stimolo in più per fidelizzare gli ospiti nella prossima stagione estiva 2023.

Si tratta del materassino CLASSICO, un cuscino per lettino sobrio e funzionale che, vista la situazione potremmo definire "Anti Bolkestein".


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